Carmelo Lavorino, criminologo criminalista, profiler ed analista della scena del crimine, vive e lavora fra Roma e Gaeta. È iscritto all'Albo dei Periti Criminologi del Tribunale Penale di Roma, è fondatore e direttore del CESCRIN (Centro Studi Investigazione Criminale).
Già docente universitario in "Tirocinio sopralluogo e scena del crimine" e in “Protezione delle istituzioni, persone ed eventi” presso l'Università di L'Aquila al Corso di Laurea Scienze dell'Investigazione.
Si è interessato di oltre 200 casi d'omicidio, fra cui i delitti del Mostro di Firenze, di Via Poma, del serial killer Donato Bilancia, di Cogne, di Arce, del piccolo Tommaso Onofri, di morti equivoche e di omicidi camuffati da suicidi (morti di Viviana Parisi e Gioele Mondello (Giallo di Caronia), di Glenda Alberti, di Claudia Agostini, di Marcella Leonardi, del brig. Salvatore Incorvaia), di cold cases, rapine e violenze sessuali.
È stato consulente criminologo per il film Il Delitto Di Via Poma, regista Roberto Faenza, produttore Pietro Valsecchi, sceneggiatore Antonio Manzini, protagonista Silvio Orlando.
È specializzato in investigazioni penali, esame ed analisi della scena del crimine e del modus operandi del soggetto ignoto autore del crimine, organizzazione e coordinamento di pools tecnici e investigativi, management dell'investigazione criminale, BPA (Bloodstain Pattern Analysis – Analisi dello schema di formazione delle macchie di sangue).
“VIA POMA - INGANNO STRUTTURALE TRE è il terzo libro che scrivo dedicato al concetto speciale e complesso di “inganno strutturale escogitato ed applicato magistralmente nell'omicidio di Simonetta Cesaroni”: il primo nel dicembre 2011, il secondo nell'ottobre 2019, il terzo è questo. In questi anni ho approfondito e perfezionato gli studi sull'enigma di Via Poma e sul nucleo nero e invisibile che ha generato la catastrofe investigativa-giudiziaria dell'uccisione della povera Simonetta”. (Carmelo Lavorino)
HANNO SCRITTO SUL LIBRO DI LAVORINO
Carmelo Lavorino nel libro VIA POMA - INGANNO STRUTTURALE TRE dimostra ancora una volta di essere fra le eccellenze dell'investigazione criminale: parte dall'analisi dei fatti, dei comportamenti dei protagonisti della vicenda, dall'excursus storico e dall'analisi della scena del crimine e di tutte le tracce, analizza il modus operandi dell'assassino, dei suoi complici e degli eventuali depistatori, esplora tutti gli scenari possibili e fornisce indicazioni per risolvere il caso. Carmelo Lavorino, mio amico: l'amicizia può essere motivata da molte ragioni: la mia è motivata dalla stima. Francesco Sidoti, professore emerito di criminologia
Carmelo Lavorino, grande amico di vecchia data e supercriminologo, fido e leale compagno di avventure processuali e investigative (basti ricordare la clamorosa assoluzione di Pietro Pacciani, ingiustamente accusato di essere il Mostro di Firenze) ha scritto il miglior libro in assoluto sul GIALLO DI VIA POMA. Col suo metodo logico-investigativo si è infilato nel meandro dei labirinti del caso irrisolto di Via Poma riuscendo a fare emergere elementi nascosti dall'INGANNO STRUTTURALE, elementi sicuramente utili a trovare la verità dei fatti. Nino Marazzita, avvocato penalista
Il 7 agosto sono iniziate le riprese del film, proprio da Via Poma, e di quando in quando a ogni dubbio che sorgeva seguiva una telefonata a Lavorino per sondare le possibili risposte. Essenziale è poi stata la sua presenza sul set quando si è trattato di girare le scene della dinamica dell’aggressione e dell’uccisione di Simonetta, dei vari depistaggi, delle operazioni di pulizia attuate dall’assassino e/o da altri, nonché della scoperta del cadavere. Anche in questa occasione mi sono reso conto della sapienza criminologica di Lavorino, un misto di CSI, Criminal Mind, Edgar Allan Poe e Sherlock Holmes. Roberto Faenza, regista (dalla prefazione di “Via Poma – Inganno strutturale” edizione del 2011)
Carmelo Lavorino, districatore di enigmi irrisolti ed impossibili. uomo/professionista dai racconti intriganti che ascolterei per ore. Vicende di crimini trattate con strumenti e modalità intrisi di immenso sapere e la giusta dose di esplosiva e rigenerante creatività che non può mancare. Impossibile definirlo in un sol modo ma se dovessi sceglierne uno direi: “Carmelo Lavorino è l’inimitabile emblema della capacità di trasformare una professione in una vera e propria forma d’ arte, nel suo caso l’ arte di risolvere il crimine: e col volume VIA POMA – INGANNO STRUTTURALE TRE si è superato”. Massimo Amadei, regista teatrale
RINGRAZIO
L'avvocato Nino Marazzita e il professor Francesco Sidoti per l'amicizia e la stima che mi dimostrano da decenni.
Il regista Roberto Faenza per la storica prefazione al primo “Inganno strutturale”.
Il regista Massimo Amadei per il sostegno e l'opera teatrale su “IL RELITTO DI VIA POMA – INGANNO STRUTTURALE” basata sul mio libro.
Francesca Dovigo per la collaborazione relativa l'aspetto editoriale e l'analisi del testo.
Il medico legale Luigi Barbato, l'antropologo forense Antonio Della Valle, lo psicologo forense Enrico Delli Compagni, il biologo Claudio Lavorino,
il dottor Salvatore Scialdone, l'avvocato Luigi Vincenzo per la collaborazione e la vicinanza, con loro le dr.sse Nica Palamone e Angelica Zenato.
L'avvocato Raniero Valle e Federico Valle per la fiducia accordatami.
L'esperto informatico Gaetano Bonaventura per la collaborazione tecnica e la pazienza.
Le studiose del caso di Via Poma le dr.sse Roberta De Angelis e Rosaria Sorabella.
L'editore Luigi Passerino per la collaborazione e la versione digitale.
Il RELITTO DI VIA POMA – INGANNO STRUTTURALE
Scrittura e regia Massimo Amadei
Analisi scientifico criminalistica a cura del Prof. Carmelo Lavorino
Oltre trent'anni sono trascorsi dall'omicidio di Simonetta Cesaroni, trent'anni più uno di macerie investigative, depistaggi, errori ed inganni con un assassino ancora libero.
Chi ha ucciso Simonetta Cesaroni?
Il delitto di Via Poma è il cold case italiano per antonomasia.
L’ enorme interesse mediatico suscitato e la consequenziale roboante cassa di risonanza prodotta hanno originato la sovrabbondante produzione di libri, saggi, un film di Roberto Faenza con protagonista Silvio Orlando, documentari, inchieste giornalistiche, forum, gruppi di studio e tanto materiale di approfondimento criminalistico.
PER LA PRIMA VOLTA “il delitto di Via Poma” sarà anche UN ' OPERA TEATRALE.
Ho avuto il privilegio di proporre il progetto Via Poma nel marzo del 2020 al prof. Carmelo Lavorino, assoluta eccellenza italiana nel settore criminalistico e criminologico .
Il progetto è stato elaborato e realizzato durante i mesi del lockdown ed OGGI è realtà.
Abbiamo voluto trattare attraverso lo strumento rappresentativo del teatro il caso di via Poma senza barriere o pregiudizi provando a raccontare i fatti accaduti con crudo realismo mettendo in risalto le macerie prodotte dalla magistratura, inquirenti, stampa ed opinione pubblica nel tentativo, ci auspichiamo ben fatto, di unire l’analisi criminalistica-criminologica alla metafora teatrale.
Il filo conduttore è INGANNO STRUTTURALE l'ultimo libro di Carmelo Lavorino
L'opera sarà messa in scena dalla nostra compagnia formata da sette attori provenienti da Mondo in scena.
Al momento giusto tutto sarà svelato.
Non nascondo di aver più volte provato a ripercorrere in modalità immaginifica, fondata sulle robuste ed immodificabili basi scientifiche tracciate dall’Inganno Strutturale del Prof. Lavorino, le tappe di quel martedì 7 agosto del 1990.
Ho provato a comprendere cosa fosse accaduto, il perché, soprattutto perché per trent’ anni la verità è stata inabissata ed occultata nei più remoti ed inesplorabili fondali marini.
Durante i tre mesi occorsi per la scrittura e la messa a punto del progetto ho pensato che sarebbe stato giusto scrivere sul caso di Simonetta qualcosa di “vero” che potesse riappacificare le coscienze di noi tutti, farci comprendere chi e perché ha sbagliato, valorizzare pienamente il senso di umano rispetto e dovere di amore per la verità, una verità mai fatta nascere ed emergere.
“Il Relitto di Via Poma - Inganno strutturale” nasce proprio dal passionale incontro di due flussi di amore, due passioni che confluiscono nella ricerca della soluzione dell’enigma e nel trionfo della giustizia: la passione per la verità mai emersa e dichiarata perché nessuno lo ha voluto, dalla magistratura agli inquirenti, stampa ed opinione pubblica e la passione per lo studio del crimine espressa attraverso l’ efficacia e la credibilità degli strumenti impiegati dal Prof. Lavorino, dal metodo guida scientifico da lui stesso ideato con la massima competenza su fatti ed argomenti.
Grazie all’ incontro di due passioni L' INGANNO STRUTTURALE dapprima teorizzato poi dimostrato nei suoi libri da Carmelo Lavorino verrà finalmente smascherato e reso pubblico. Lo dobbiamo innanzitutto a Simonetta Cesaroni; è giunto il momento in cui l'indicibile verrà finalmente detto senza paura.
Con il nostro splendido team di attori di Mondo in scena renderemo onore a Simonetta Cesaroni nella maniera più degna e sorprendente.
IL CAST
Silvia Cocchia – Elisabetta Lisa Bruni – Paola Matarazzo -Elisabetta Morbidini – Maurizio Panfilo – Massimo Amadei
L’opera teatrale si propone di coniugare l’analisi scientifica dei fatti con lo strumento espressivo dialogico e scenico.
SEI MOMENTI CHIAVE DEL CASO DI SIMONETTA CESARONI SELEZIONATI DAL LIBRO “INGANNO STRUTTURALE TRE” del PROF. LAVORINO saranno alternati, vissuti e raccontati dagli attori attraverso parole, voci, presenze, musiche ed immagini.
Questo è il nostro teatro di cronaca di genere noir, questa sarà la nostra Via Poma.
Via Poma è stata una vorticosa passerella dell’umanità e delle sue caratteristiche immanenti ed inseparabili: tutti “gli uomini di via Poma” hanno poi aggiunto l’elemento individuale, il quid che fa la differenza, qualcosa di proprio, unico, singolare ed irreparabile.
La genialità intrinseca ed inconsapevole del fatto “Via Poma” ha originato una sceneggiatura pura non inquinata, grottesca, imperfetta, scritta dai suoi stessi protagonisti reali in un copione elaborato inconsapevolmente (?) in continuo divenire.
I personaggi coinvolti nel trentennio di Via Poma rappresentano senza alcun dubbio per qualsiasi autore, regista, scrittore una grande opportunità di conoscenza e trasfigurazione narrativa ed espressiva.
Quelli di Via Poma sono inconsapevoli attori di una sceneggiatura completa ed avvincente, i comportamenti da essi tenuti negli anni vanno attentamente studiati, analizzati, approfonditi e tradotti in elaborazione rappresentativa di metafora e racconto.
In fondo tutti i protagonisti della vicenda, come meschini e riprovevoli rappresentanti dell’umanità, vanno ricondotti nitidamente alla visione pirandelliana delle maschere e all’attitudine connaturata di ogni individuo ad essere uno, nessuno e centomila.
La vicenda di via Poma, l’inganno strutturale che sottende ad essa non potevano restare esenti da una rappresentazione proprio perché costituiscono un puro ed ineffabile modello di rappresentazione da sviluppare secondo il proprio concetto artistico.
Lo sviluppo della sceneggiatura si fonda sulle prove scientifiche e sulla verità dei fatti presentata in maniera imparziale ed asettica senza subdole manipolazioni e contraffazioni dettate da ragioni di mero opportunismo bieco e meschino.
Si mettono in scena fatti accaduti e ruoli professionali avuti realmente nella vicenda dai personaggi prescelti.
Le sorprese sul palco non mancheranno di certo e la peculiare imprevedibilità del testo sarà in grado di tenere il pubblico col fiato sospeso e di sostenerne la visione coniugando impatto emotivo e logica razionale in un’alternanza intermittente di oscillazioni fino alla rivelazione della soluzione dell’enigma e l’apparizione improvvisa di ciò che non ti aspetti.
L’ambiente scenico unito alla capacità performante degli attori è in grado di produrre emozioni a raffica in continuo crescendo facendo simultaneamente fermentare nel nostro animo di spettatore momenti di degna, proficua, intelligente ed inattesa riflessione.
Tutti possiamo ed abbiamo il dovere di costruire, riflettere, immaginare, dire, capire, vivere la vicenda di Simonetta con spirito critico ma allo stesso tempo dobbiamo imparare a diventare moralmente e culturalmente capaci di ricevere la verità.
Il finale è quello di un real thriller stavolta concepito dall’arte della rappresentazione teatrale in un genere mai sperimentato finora che potremmo definire di cronaca.
Il finale ci regalerà la rivelazione della verità con l’affiorare insostenibile del comune senso di colpa che ci sorprende, ci coglie impreparati fino ad ammazzarci.
Massimo Amadei